giovedì 18 agosto 2016

Finestre





Noch 56420

Le finestre della compagni e della canonica sono state create partendo dal kit Noch 56420

Finestre Noch 56420 della Compagnia


La finestra della Compagnia

Mentre le finestre del corpo centrale della chiesa sono state intagliate e limate partendo da un foglio di PVC fino ad ottenere la forma necessaria


mercoledì 17 agosto 2016

Grondaie


Grondaie in plastica marca Auhagen 48643

Auhagen 48643
Auhagen 48643
Grondaie Auhagen 48643  - Particolare del diorama

Il tetto

Per il tetto sono state utilizzate lastre di plastica che riproducono un tetto in tegole marca Kibri 34142

Il tetto della Compagnia
Tetto in Coppi - Kibri 34142

Struttura edifici e base del diorama

La struttura degli edifici è stata autocostruita tagliando dei pannelli di PVC semiespanso marca Polimark Multiexell dello spessore di 3mm e di misure 25x50 cm. 




Lastre di polistirolo espanso dello spessore di 2,5 cm incollate una sopra l'altra costituiscono invece la base del diorama.





















Breve storia di Partigliano

Tratto da http://www.patrizioandreuccetti.it/

La comunità di Partigliano tra religiosità e tradizione

Partigliano è un piccolo paese la cui tradizione si perde nella notte dei tempi. Il suo nome, citato nei documenti dell’Arcivescovato di Lucca fin dal 993[2], è storicamente leg
ato a fiorenti associazioni di volontariato, esperienze teatrali ed eccellenze musicali, che da sempre si intrecciano con le usanze religiose. La più alta dimostrazione di queste arti risale al Rinascimento, quando un certo Luca da Partigliano, autorevole poeta e cantore dalla profonda fede cattolica, girava le corti d’Europa recando prestigio al nome del proprio luogo di nascita. Prima di ogni esibizione amava omaggiare quello che definiva “il suo paese” e parte di ciò che guadagnava lo distribuiva ai compaesani più bisognosi. [3]
Partigliano ha la fama di fare storia a parte, di essere una comunità fiera ed orgogliosa di sé che sovente ama differenziarsi dai paesi vicini. L’esempio più grande di questa caratteristica ce lo fornisce una credenza religiosa risalente al XVII secolo. Era un sedici agosto, ai tempi della peste di manzoniana memoria, e i partiglianini (così si chiamano ancora oggi gli abitanti di Partigliano) si recarono al vicino Valdottavo facendo un voto a San Rocco con la promessa che se quest’ultimo li avesse liberati dall’epidemia, ogni sedici agosto per tutti gli anni avvenire si sarebbero spostati in processione offrendo doni e libagioni al santo dei valdottavini (questo è da sempre il nome degli abitanti di Valdottavo). Sfidando la sorte furono guariti dalla malattia mentre il  vicino paese di Fondagno, che rifiutò il voto, venne sterminato dal morbo e da quei tempi attirò su di sé il soprannome di paese dei gatti. A questa antica credenza si deve anche il soprannome di Partigliano come paese dei matti, o degli incoscienti, perché recandosi in totalità al paese vicino misero ulteriormente a repentaglio anche la salute di coloro che contagiati non lo erano; tuttavia la fede dette loro ragione e da quei tempi, ogni anno il 16 agosto, Partigliano scende in processione a valle e si incontra con la comunità locale per il tradizionale bacio delle tavole, simbolo di fratellanza storica e religiosa. Valdottavo a sua volta ricambia la cortesia recandosi a Partigliano ogni primavera in occasione della festa della Santissima Annunziata. [1]




[1] La leggenda in questione, diffusa nella conoscenza popolare di entrambi i paesi, è stata ricostruita con le testimonianze di Alberico Andreuccetti e di Romano Giuntini.


[2] F.M. Pellegrini, Borgo a Mozzano e Pescaglia nella storia e nell’arte, Borgo a Mozzano, Tip. Giusti, 1925


[3] Queste informazioni si trovano in carte sparse e non catalogate nell’archivio parrocchiale della chiesa dei Santi Giusto e Clemente di Partigliano.

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